sabato 31 gennaio 2009

Popolo della Terra,


Come sempre, dopo aver elencato i flagelli storici che la colpirono, ci si sente in dovere di controbilanciare con qualche parole incoraggiante, preferibilmente sulla sua diversità culturale. Al di là del filantropismo della nostra epoca che ci porta a voler considerare come fratelli quei popoli, pur se lontani da noi e dalla storia, l'Azerbaijan possiede realmente un eredità culturale eccezionale: assecondando le influenze o volontà provenienti da direzioni, mondi e continenti diversi, conobbe l'espansione iniziale dello Zoroastrismo, ma vi fu professato anche il Buddismo, prima dell'arrivo trionfale dell'Islam. L'Islam vi conobbe un'ulteriore svolta, essendo l'Azerbaijan il secondo paese per numero di credenti sciiti dopo l'Iran; dall'Iran immigrò qui la comunità di ebrei cosiddetta "della montagna", che alimenta legende apocalittiche, e ultimamente anche fantasie letterarie (cf. il ruolo attribuito loro nelle "Bienveillantes" di J.Littell)



Privilegio del popolo meno bellicoso del quartiere, che si trovò cosi vittima di tali incroci. Con frontiere amministrative che non corrispondono perfettamente a quelle religiose o etniche, il territorio azero fu da sempre popolato da numerose minoranze, prime fra le quali quella armena. Allo stesso modo è considerevole anche la presenza di azeri vivente fuori dei confini, principalmente in Iran (18 millioni), in Armenia e in Russia (1millione). Ma settant'anni di dominazione sovietica portarono come altrove una certa "semplificazione" etnica, oltre ad un importante immigrazione russa. Ora la popolazione dell'Azerbaijan conta circa 5,5% sia di russi che di armeni, 2,4% di Lesghi (minoranza di fede sunnita originaria del Daghestan), 0,6% di avari, e o,5% di ebrei e ucraini.

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