sabato 31 gennaio 2009

Bleu persan


Di recente l'Azerbaijan s'è trovato legato diverse crisi politiche internazionali, oltre alla svolta epocale della fine dell'Unione Sovietica. Secondo la male intenzionata teoria del clash of civilizations, il paese sarebbe, in quanto islamico, potenzialmente terroristico, inoltre si trove indirettamente legato al problema delle repubbliche caucasiche indipendentistiche, soprattutto alla Cecenia, attraversata dal principale oleodotto che porta il petrolio dall'Azerbaijan alla Russia.
Sul territorio azero, durevole nodo è quello del movimento indipendentista Lesghi, che mise una bomba nella metroplitana di baku nel 1994. Ma il problema che più intacca gli equilibri della regione caucasica rimane quello del Nagorno-Karabakh, storicamente appartenente all'Azerbaijan, ma da sempre rivendicato dall'Armenia, in virtù della fede cristiana che vi fu professata prima dell'arrivo degli invasori arabi e della conversione di gran parte della popolazione alla fede musulmana. La situazione della suddetta regione non è ancora definita, essendo occupata da truppe armene dal 1991; autoproclamatasi indipendente l'anno successivo, resta pur sempre rivendicata dall'Azerbaijan e non riconosciuta al livello internazionale. Una tra le armi di questa guerra è la storiografia, e questa battaglia raggiunge a volte livelli che ci sembrano surreali, come ad esempio la lite sulla nazionalità e le azioni di colui che per primo fece della regione un khanato libero nel XVIII°secolo, per gli uni nobile azero, per gli altri leader turco, che dovette tutta la sua gloria a principi armeni suoi alleati.

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